POLIEDRO - SPAZIO PER
MILLE FAMIGLIE
Freedom for Birth Rome Action Group -
Casa delle Donne Lucha Y Siesta
in collaborazione con
Il Melograno
- Centro Informazione Maternità e
Nascita
e Officina Culturale Via
Libera
Presentano
LA RASSEGNA CULTURALE PERMANENTE
SENZA STEREOTIPI
“Sei maschio! non devi piangere come una femminuccia”. “Non puoi giocare con le macchinine, sei una principessa!”. “Ai maschi il blu alle femmine il rosa.”
La donna è tentatrice. L’uomo è cacciatore”. “I lavori di relazione sono fatti per le donne. I ruoli di comando si addicono all’uomo”.
"Dorme con voi nel lettone? Ma così non imparerà mai a dormire da sol*!". "Ha due anni e ancora lo allatti? Verrà su troppo mammone!”.
"La maternità è la realizzazione della femminilità". “Se non hai figli non sei una vera donna”
"I bambini hanno bisogno di una mamma e un papà. Due mamme o due papà non è una famiglia”. "Genitori omosessuali cresceranno figli omosessuali".
"Il medico sa come farti partorire e sa ciò che è meglio per te”
Freedom for Birth Rome Action Group e la Casa delle Donne "Lucha y Siesta" si impegnano insieme oramai da due anni nella promozione della cultura della libera di scelta e dell'autoderterminazione delle donne sulla propria salute sessuale e rispoduttiva e sulla promozione della salute, del benessere e dell'empowerment dei genitori e delle famiglie di ogni genere e tipo.
E' attivo da ottobre 2014 presso la Casa delle Donne Lucha y Siesta lo Sportello Consultiamoci di ascolto, orientamento e informazione psicologica, ostetrica e legale e sulla genitorialità. Ogni martedì dalle 10.00 alle 12.00 c'è l'accoglienza e su appuntamento una consulenza gratuita legale, ostetrica e psicologica.
Da febbraio 2015 è stato avviato il progetto Poliedro-Spazio per Mille Famiglie in cui organizziamo attività culturali, ludiche, creative e di socializzazione per grandi e piccin* , centrate sul rispetto delle differenze e la lotta agli stereotipi di genere, sociali, razziali ed economici tra le famiglie.
E' uno spazio di accoglienza, di fiducia e sostegno alle competenze affettive, relazionali e comportamentali di ciascun genitore.
Ci interessa dare risalto alle funzioni genitoriali indipendentemente dall'identità sessuale del genitore stesso. Le mamme e i papà sono entrambi sempre più coinvolti nella cura dei figli e delle figlie, così come spesso sono, o desiderano essere, entrrambi impegnati nel mondo lavorativo e socioculturale. E le famiglie sono di tanti tipi da sempre ed è solo uno stereotipo che le comprime forzatamente in una famiglia unica e ideale. Ed è un pregiudizio odioso basare sul sesso e sul genere di appartenza la qualità delle relazioni affettive familiari tra genitori e figli e la competenza ad essere genitori "sufficientemente buoni". Siamo convinte e supportate da studi sul tema che ciò che fa male i bambini e alle bambine cresciuti in famiglie omogenitoriali sia proprio la discriminazione, il pregiudizio e lo stigma, l'assenza di riconoscimento sociale, culturale e giuridico. Tutto questo si che crea malessere, emarginazione e difficoltà sociorelazionali e personali.
Il nostro obiettivo è che ogni famiglia si senta accolta e rispettata e possa condividere momenti di piacere, di relazione, di scambio e confronto aperto e autentico sui propri modi di vivere la genitorialità, contro pregiudizi e tabù.
Il nostro desiderio e proposito è che ogni bimbo e ogni bimba possano divertirsi, giocare ed essere coinvolti in attività culturali e creative libere da stereotipi di genere, centrate sul rispetto e la valorizzazione delle differenze, sul rispetto dell'ambiente ed economicamente accessibili per tutt*.
Vogliamo contribuire alla costruzione di una cultura che favorisca la libera espressione della propria soggettività e personalità nel rispetto di sé e dell'altro/a.
Per questo da gennaio 2016 abbiamo pensato di metterci ancora più in gioco organizzando una serie di appuntamenti di confronto e approfondimento sulle tematcihe che ci sono più care e sugli stereotipi e i pregiudizi che le riguardano: salute, benessere e diritti nel percorso nascita e genitorialità.
Non ci basta aprire Sportelli e organizzare attività per le famiglie. Crediamo che non basti davvero. Crediamo che bisogna intervenire con più strumenti e più azioni per costruire una cultura non basata sulla paura della diversità e ma al contrario sul rispetto, la conoscenza e l'integrazione. Una cultura non sessista ma che valorizzi le differenze, che supporti e favorisca l'espressione della soggettività delle persone al di là del sesso di appartenza.
Ci sembra necessario creare un contesto di sensibilizzazione, un contenitore fertile e partecipato in cui osservare gli stereotipi e i pregiudizi con cui quotidianamente conviviamo dandoli per scontati e per immutabili. Mettendo una lente di ingrandimento su tutte le pressioni che subiamo o che noi stessi/e esercitiamo sugli altri/e per essere conformi e convenzionali, normali in base a norme sociali o consuetidini, a comportarci secondo "natura" (quale natura poi?). Dimenticandoci che siamo esseri biopsicosociali e che pertanto il nostro benessere dipende dall'intreccio personalissimo di questi tre principali fattori.
Sempre e in tutti contesti di vita.E in questo percorso siamo felici di essere accompagnate e sostenute dalle amiche e dagli amici del Melograno - Centro Informazione Maternità e Nascita di Roma e da Officina Culturale Via Libera.
Inauguriamo questo
primo ciclo di video-documentari e spettacoli osservando e riflettendo sugli
stereotipi che colpiscono ambiti e persone che forse non ci aspetteremmo essere
vittime di stereotipi o pregiudizi: il parto e i bisogni di bambine e i bambini
piccoli.
L’esperienza della
nascita è fortemente
investita di rappresentazioni socioculturali stereotipiche e pregiudizievoli: si pensa che i
sanitari “fanno partorire” la donna e
“fanno nascere” la/il sua/o bambina/o; che la donna incinta sia un mero “contenitore” e che debba delegare ad
altri “esperti” le decisioni circa il suo corpo che è un po’ meno suo; che la donna non abbia il diritto né sia in grado
di scegliere in modo libero e informato il luogo e le modalità del proprio parto.
Il pensiero
adultocentrico applicato alla vita del/la neonato/a e la cultura del distacco
emotivo e dell’autonomizzazione precoce delle nostre figli e dei nostri figli, veicolano
stereotipi e pregiudizi anche su bambini/e piccolissimi/e, sostenuti e cavalcati dal mercato e
dalle sue esigenze di vendita.
Tali stereotipi condizionano i genitori e i loro stili parentali ed educativi. Per cui ci si attende che i neonati e le neonate dormano tutta notte fin dai primi giorni di vita magari da soli e che si consolino abbracciati a un orsetto inanimato e succhiando un ciuccio; che mangino ad ore e non quando realmente ne sentono il bisogno; che si vizino se vengono tenuti in braccio.
Attraverso lo stimolo potente del mezzo visivo vogliamo osservare insieme i nostri stereotipi e pregiudizi, confrontarci e condividere informazioni corrette su queste tematiche dal punto di vista scientifico (psicologico, ostetrico) e legale.
Tali stereotipi condizionano i genitori e i loro stili parentali ed educativi. Per cui ci si attende che i neonati e le neonate dormano tutta notte fin dai primi giorni di vita magari da soli e che si consolino abbracciati a un orsetto inanimato e succhiando un ciuccio; che mangino ad ore e non quando realmente ne sentono il bisogno; che si vizino se vengono tenuti in braccio.
Attraverso lo stimolo potente del mezzo visivo vogliamo osservare insieme i nostri stereotipi e pregiudizi, confrontarci e condividere informazioni corrette su queste tematiche dal punto di vista scientifico (psicologico, ostetrico) e legale.
La conoscenza consapevole e la riflessione critica su che
tipo di occhiali usiamo per guardare il mondo possono sostenere la competenza
di ciascuna donna e ciascun uomo a fare scelte più libere, autentiche e autodeterminate sulla
propria salute riproduttiva e sul percorso nascita, centrate su bisogni e
sentire personale; sostenere i genitori a scegliere con consapevolezza, responsabilità
e fiducia in sé come comportarsi e rapportarsi con i propri figli e figlie;
facilitare relazioni fondate sull’autenticità e sulla reale conoscenza reciproca.
Oggi 29 gennaio parte la
Rassegna Culturale Permanente senza Stereotipi
Proiezione “Un
taglio di troppo di Troppo in Sala Parto” (Elis Viettone) e “La Prestazione.
Sex like Birth” (G. Pacini, S. McTeigue,
prodotto da Freedom for Birth Rome Action
Group).
Gli
eccessi di medicalizzazione e la violenza nel parto.
Interviene Gabriella
Pacini, ostetrica, Ibcbl, fondatrice Freedom
for Birth Rome Action Group
"Il rapporto sessuale e il parto sono processi fisici condizionati dall’ambiente che ci circonda.
Cosa succede se una coppia si trova ad avere un rapporto nelle stesse condizioni in cui una donna affronta il travaglio?Questo film lo fa in modo divertente ed ironico…
Il Docscient International Scientific Film Festival 2014 ha conferito la menzione speciale della direzione artististica “Per la sorprendente capacità di porre interrogativi su alcuni inossidabili paradigmi scientifici utilizzando un arteficio narrativo paradossale, geniale ed estremamente efficace”.
Vi aspettiamo!