lunedì 22 settembre 2014

Alcune riflessioni a caldo dopo la proiezione di Microbirth




sabato 20 settembre 2014, alla proiezione dei documentario MICROBIRTH che abbiamo organizzato presso Il Melograno a Roma in via Saturnia, eravamo tante e tanti ma sopratutto era bello essere insieme ognun* con la sua esperienza e prospettiva. 

Pensiamo che nel lungo dibattito che è seguito alla proiezione sono uscite fuori cose importanti, come ad esempio molt* tra noi hanno notato che, anche se in modo molto interessante ed efficace, il documentario proponeva una unica prospettiva: una unica modalità di interpretazione e di approccio alla tutela della salute che non tiene conto di tanti altri importanti fattori che hanno un valore e un peso e che non possiamo permetterci di trascurare.

Ad esempio, ridurre la nostra salute esclusivamente all'ambiente microbico che si genera a partire dalla modalità di parto e/o in base a come veniamo nutriti nelle prime settimane o mesi dopo la nascita, non tiene conto degli effetti della relazione madre-bambin* e dell'ambiente in cui cresce e rischia così di essere solo un nuovo modello a cui dobbiamo adeguarci senza permettere alle persone di scegliere liberamente e di sviluppare la propria specifica competenza. 

Di nuovo, come è emerso dal dibattito, la parola chiave per la salute è EMPOWERMENT. Il documentario comunque ha rappresentato una importante occasione per poter riflettere su quelle che sono le routine ospedaliere che interferiscono con lo sviluppo del microbioma. Come ad esempio sottoporre a profillassi antibiotica oculare la persona che nasce anche se i tamponi vaginali della madre sono negativi per germi patogeni, e questa profilassi viene imposta sempre, in tutti gli ospedali, senza chiedere mai il consenso ai genitori. Oppure alla pratica ormai obsoleta di sottoporre la madre a depilazione e clistere appena entra in ospedale all'inizio del travaglio, alle continue e spesso inutili visite vaginali (potremmo ridurle allo stretto necessario?), alla disinfezione dei genitali prima del parto, alla disinfezione dei capezzoli prima di ogni poppata...e ancora e ancora. Tutte queste pratiche, che sapevano inutili e alcune anche umilianti, fastidiose e dolorose, adesso sappiamo che interferiscono pesantemente con una adeguata colonizzazione batterica al momento della nascita.  


Nel dibattito è stato particolarmente interessante il contributo di Michele Grandolfo e dei filosofi Antonella Ficorilli e Maurizio Balistreri in merito alla libera scelta della donne nel parto anche se, come hanno notato alcune persone dal pubblico, poi nella relazione con ospedali e operatori sanitari non è sempre facile veder riconosciuto il proprio diritto alla libera scelta. Anzi alcune persone, partendo da quelle che sono state le loro esperienze personali, lo considerano quasi impossibile. 


E anche noi di FFB RAG tante volte abbiamo raccolto testimonianze di donne che al momento del parto non sono state veramente libere di scegliere come e dove partorire ma al contrario hanno visto ignorate le loro legittime richieste. Grandolfo ha fatto più volte riferimento alla opportunità che le donne hanno di ricevere le corrette informazioni anche attraverso i canali WEB, che rappresentano una risorsa fondamentale, uno strumento di libertà e democrazia che permette a tutti di accedere ad informazioni che fino a pochi anni fa erano solo a disposizione di pochi. Per questo abbiamo messo nel nostro blog anche riferimenti a quelle che sono le più aggiornate raccomandazioni nel percorso nascita, e vi invitiamo a contribuire con aggiornamenti e commenti. 

Il contributo di Teresa de Pascale, ostetrica storica e militante di una realtà così difficile oggi per la donne come quella di Napoli, è stato importante e ci ha ricordato che noi donne abbiamo dovuto sempre batterci contro un sistema che cerca (e ahimè spesso riesce) di limitare la nostra libera scelta, e come abbiamo già fatto altre volte nella storia, sta a noi tutte opporci, ognun* con la propria modalità e specificità, per poter affermare i nostri diritti. 

E' stato bello ed emozionante assistere ad un dibattito così ricco insieme a tante coppie in gravidanza e tante altre che erano già genitori. Tante persone hanno voluto associarsi con FFB RAG per partecipare ed essere più coinvolte nel dibattito sulla nascita!

Eravamo tante e tanti e la prossima volta saremo anche di più!

lunedì 1 settembre 2014

Di opposte fazioni e libertà delle donne

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Di opposte fazioni e libertà delle donne.

O bianco, o nero: gli estremi che si toccano.
Da quando siamo nate, come movimento attivista, ci siamo trovate spesso a dover spiegare la nostra posizione e i nostri obiettivi, relativamente alla libertà di scelta delle donne. Abbiamo l'impressione che ci sia un'ansia e un bisogno, espresso o inespresso, da parte di alcuni dei nostri interlocutori[1], di ascriverci ad una delle due prospettive contrapposte che sembrano dominare l'attuale dibattito sul tema dell'autodeterminazione delle donne rispetto alla propria salute sessuale e, in particolare, nel percorso nascita.