#IoDecido
Di chiedervi: da che parte state?
Dopo aver manifestato il primo febbraio a fianco delle donne spagnole
contro l’attacco alla legge sull’aborto del ministro Gallardon, abbiamo deciso di ripartire ancora dall’Italia e da noi. Nel Bel Paese la situazione è altrettanto drammatica: il diritto alla salute e la libertà di scelta sono ogni giorno messi in discussione dentro gli ospedali
pubblici e i consultori. Questo avviene a causa dei tagli sempre più indiscriminati alla sanità e per lo svuotamento della
legge194, esautorata di ogni valore per l’altissimo numero di medici obiettori (nel Lazio sono circa il 90%). Non
è un mistero che l’obiezione di coscienza sia il passepartout verso lo scatto di carriera
e quei pochi medici che,invece, praticano ancora l’aborto rimangono spesso isolati dalle stesse istituzioni mediche. Nelle
sale parto le donne sono sottoposte ad abusi e violenze ostetriche, fisiche e
psicologiche, ad interventi medici non necessari e non acconsentiti, spesso in
contrasto con le evidenze scientifiche e quindi dannosi per la loro salute.
Altrettanto tragica è la situazione quando si decide di intraprendere un percorso di
transizione, che diventa un calvario fatto di ostacoli e umiliazioni. altra violenza agita sui bambini intersex a cui viene brutalmente
assegnato un sesso con il ricorso ad operazioni chirurgiche irreversibili: si
tratta dell'ennesimo attacco all’autodeterminazione.
Siamo perfettamente consapevoli della cultura cattolica che sostiene
tutte queste pratiche e della tendenza al controllo dei corpi delle politiche
europee e nazionali.
Oggi siamo qui per denunciare tutto questo, ma siamo qui anche per
chiedere a voi medici, operanti nel servizio pubblico, di prendere una
posizione chiara in merito a questi punti:
• accesso libero e gratuito all’aborto. per ogni donna, anche senza permesso di soggiorno in qualsiasi
struttura sanitaria pubblica e in qualsiasi momento. Il medico che obbietta si
rifiuta di erogare una prestazione sanitaria e quindi di compiere il suo
dovere.
• possibilita di scelta effettiva
fra aborto chirurgico farmacologico (pillola ru486), in regime di day hospital
* reperibilità h 24 in ogni territori del Levonorgestrel
* prescrizione in pronto soccorso del Levonorgestrel senza ticket e
senza l'autorizzazione dei genitori per la dimissione delle minorenni
• autonomia decisionale e partecipazione attiva di ogni donna a tutto il
percorso nascita (gravidanza, parto, puerperio);
*rispetto delle evidenze
scientifiche sul parto con riduzione degli interventi medici ai soli casi di
effettiva urgenza e necessità e comunque orevio consenso libero e informato
della donna ( taglio cesareo, episiotomia, manovra di kristeller, induzione
farmacologica, rottura artificiale delle membrane, etc..)
• nessun* bambino deve subire interventi medico farmacologici non
necessari o trattamenti chirurgici cosmetici su genitali sani solo perché "atipici";
* depatologizzazione della condizione trans
• riduzione delle liste di attesa
e dei costi della perizia dei diversi servizi per la re-attribuzione chirurgica
del sesso;
Dalla parte dei diritti o dei profitti?
#rete cittadina #io
decido #verso l’otto
marzo
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